Viaggi.

Nel sud del Senegal, a Velingara, si trova un carcere a cui una ONG italiana ha regalato una copertura per le fogne e un televisore. Ho letto un’intervista al direttore del carcere che afferma che i detenuti che sono lì sono incolpati per il furto di una gallina, una bicicletta, dei vestiti, un sacco di cipolle. Questi non sono criminali, ma poveri, e visto che il problema è sociale il direttore ha creato alcuni servizi utili alla formazione al lavoro. Ora esiste una falegnameria in cui lavorano tre detenuti. Un letto qui costa 150.000 franchi senegalesi (1 euro sono circa 650 franchi), per cui tolti i 30.000 franchi del legno, rimangono tre quote da 40.000: una per il carcere, due ai detenuti. Il carcere ha anche 40 ettari coltivati a riso, un trattore funzionante, un camion, materiale agricolo vario. Sono stati comprati 600 polli, ma nel viaggio da Dakar ne sono morti il 10%.

In Senegal quattro volte all’anno il governo concede la grazia, in occasione di due feste religiose mussulmane, a Natale, e per la festa dell’indipendenza che ricorre il 4 aprile.

In Italia esiste il proverbio che l’occasione rende l’uomo ladro. Qui é la fame che costringe l’uomo a rubare, poichè le condizioni di vita nelle loro bidonville sono veramente terribili e per me indescrivibili.

Nell’hotel in cui risiediamo fanno di tutto per metterci a nostro agio ma, per esempio, ci siamo comprati da soli la carta igienica. Mancano molte cose di prima necessità. Ma in Italia, dalla fine della seconda guerra mondiale al boom degli anni 60, in quanti usavano la carta igienica? Non dobbiamo vergognarci di ricordare tutto questo, così facendo apprezzeremo tutto quello che abbiamo che é veramente tanto.

Come alcuni di voi sanno, io sono stato, e lo sarò fino al prossimo 31 di agosto, un insegnante di Agraria. Ho avuto studenti stranieri, sia di colore sia dell’Europa dell’est, e ho sempre avuto la sensazione di trovarmi davanti a ragazzi che volevano riuscire,che avevano avuto sempre poco ma che si erano fortificati. Poi naturalmente ci sono anche quelli che non riescono a seguire strade ortodosse, ma é cosi per tutti, anche per i figli delle famiglie benestanti.

Adesso vado a divertirmi a fare lezione ad un gigante. Ciao a tutti, alla prossima INSHALLAH.

Senegal umanitario

1 agosto 2009

30 luglio 2009.

Ieri, tra i due allenamenti, ho rotto gli indugi e, mentre Filippo riposava, ho preso da solo un taxi. Mi sono fatto accompagnare nel loro mercato. Sto imparando qualche parola del loro dialetto, il wolof, altrimenti si comunica in francese. Ho girovagato senza meta. Ero guardato da tutti, ma penso senza ostilità. Mi guardavano perché ero solo. Poi ho visto in lontananza due ragazzi, due bianchi di circa trent’anni. Li ho raggiunti e abbiamo incominciato a parlare. Ho scoperto che fanno parte di una organizzazione umanitaria che aiuta il sistema sanitario nazionale, che, a quanto pare, è molto deficitario. Ho letto poi in una rivista locale in francese che ogni anno in Senegal muoiono 40000 bambini, semplicemente per dissenteria. Ecco spiegato il perchè la vita media in Senegal arrivi a circa 20 anni. I due ragazzi mi hanno detto che specialmente nel sud ed nel nord del Senegal vi sono altre organizzazioni umanitarie, tra cui un’americana creata dal famoso J.F.K. Curioso è il motivo per cui Kennedy creò questo movimento nel mondo. Voleva dimostrare a tutti gli altri popoli che gli americani non fanno solo la guerra ma sanno anche portare aiuto. Non mi sento di entrare nel merito o esprimere giudizi, poiché certe situazioni bisogna conoscerle in prima persona per potere capirle. Però è importante anche cercare di cogliere gli aspetti positivi, perchè ne esistono sempre. E questo mi sembra che lo sia.

Ciao a tutti, una cosa mi manca. Un bel piatto di verdura fresca, ma quando arriverò a casa……………avrò nostalgia dei miei nuovi amici Senegalesi!