I ragazzi della scherma italiana in Namibia

27 luglio 2010

Di Laura Erculei

Alle 13:30 appuntamento sotto “casa” di Filippo, Giulio, Luca e Simone per andare all’orfanotrofio! Il maestro Guido ha dovuto gridare un paio di volte per risvegliare i ritmi! Una volta finalmente saliti in macchina i 4 moschettieri si sono messi a discutere sulla velocità massima che una macchina può raggiungere: 200, 220, 250. Nonostante l’animosità e l’interesse evidente dell’argomento, non si arrivava all’accordo. Giulio ha deciso così di troncare il problema definendo la conversazione “sterile in quanto non ci sono prove oggettive che possono in questo momento accorrere in nostro aiuto per avvalorare la tesi di uno piuttosto che dell’altro”! tutti zittiti! Ma solo per qualche secondo, poi sono iniziate le domande a raffica su criminalità, prostituzione, piaghe sociali (senza contare quelle personali).

All’orfanotrofio sono stati accolti con grande entusiasmo e con grande sorpresa ho notato che hanno accolto letteralmente a braccia aperte la gioia dei bambini: in men che non si dica ciascuno di loro si è ritrovato con due, tre bambini in braccio o attaccati alle gambe!

I bimbi hanno intonato canti e balli mostrando subito il “ritmo nelle vene” come avrebbe detto poi Giulio. Il maestro Guido non ha resistito ad improvvisare una buffa e anomala lezione di scherma che però ha avuto il suo seguito. Almeno per un paio di minuti. Poi ha tentato in tutti i modi di coinvolgere i 4 ragazzi ed il figlio Emanuele a cimentarsi in canti italiani. E così timidamente è iniziata una vera e propria sfida canora tra Africa e Italia, tra neri e bianchi, tra piccoli e grandi a suon di canti “parrocchiali” da una parte e Bella Ciao, Romagna Mia dall’altra!

Uno spasso mentre tra le braccia di Anna Grazia si addormentava il piccolo Kevin…

Nessuno sarebbe venuto via se non fosse che il maestro alle 15 aveva la sua prossima lezione di scherma!

In macchina ancora domande e riflessioni su dove risieda mai questa tanto ambita felicità. Poi, vicino casa, Luca malinconicamente dice: “sono contento! Bella questa esperienza all’orfanotrofio!”.

Alle 16:50 ci siamo dati appuntamento per andare in sala scherma e iniziare così questa esperienza di gemellaggio. Ho dovuto attenderli per 20 minuti perché i moschettieri si erano addormentati! Poverini! (Prime donne???)

Anche se in ritardo hanno dilettato della loro presenza i ragazzi namibiani che erano davvero in fibrillazione dalla voglia di tirare con loro! Così, mentre il maestro Guido impartiva le sue rumorose lezioni di tecnica, Giulio, Luca, Simone e soprattutto Filippo con le sue acrobazie hanno intrattenuto la sala nell’entusiasmo generale!



In viaggio per Windhoeck

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